lunedì 26 novembre 2007

Giovedì, 22.11.07

8.30: suona la sveglia. Il mio corpo si alza immediatamente dal letto prende gli asciugamani e mi porta in bagno. Riesco a svegliarmi, mi lavo per benino e torno in camera.


8.43: accendo l’ abat-jour, mi vesto il più in fretta possibile dato che Fava dorme beata come un angioletto. Preparo i vestiti da riportare a casa. Fava si gira nel suo letto, evidentemente infastidita, allora appoggio la lampada per terra, quasi sotto il letto per diminuire la luce.
Non contenta Fava con la forza del pensiero fulmina la lampadina. Bene.


9.15: valigina ultimata. Metto su l’acqua per il te mentre preparo le ultime cose. Mangio di volata. Lavo i denti e mi trucco in modo da avere un aspetto quasi accettabile.


9.40: racimolati i soldi per il biglietto del bus parto.


10.00: in stazione incontro Viv che prende il mio stesso treno. Facciamo i biglietti alla biglietteria automatica e ci avviamo al binario.


10.15: aspettiamo il treno chiacchierando, la panca di pietra super congelante mi trasforma il sedere in un ghiacciolo. Però c’è qualcosa di più raggelante che mi aspetta…l’altoparlante parte in quarta: “LA SIGNORA TANCINI AMELITA E’ PREGATA DI RECARSI ALL’UFFICIO P…blabla..A”


CAZZO!! Ma sono io la signora Tancini Amelita!! 

Questa volta è il sangue che mi si raggela, le penso tutte, sarà successo sicuramente qualcosa di grave. Vado di corsa all’ufficio informazioni perché il nome dell’ufficio dove mi aspettano era incomprensibile. Dopo avermi coperto di insulti, la signora dell’ufficio capisce dove mandarmi: alla Polizia Ferroviaria        


0.0 A questo punto le penso veramente tutte: è saltato in aria il nostro appartamento, hanno sterminato la mia famiglia e cose altrettanto tragiche.


Arrivo all’ufficio, suono e una giovane poliziotta con la faccia seria seria mi apre. “Lei è Tancini Amelita?”, annuisco e mi tranquillizzo vedendo che tiene in mano i miei documenti..-_-


“Per caso ha fatto il biglietto alla biglietteria automatica?”, “si” rispondo io.
“Per caso le mancano i documenti signorina?” aggiunge il collega
Evidentemente si, se ce li hai tu in mano no?!
Apro la borsa. “Si, devono essermi caduti quando ho aperto il portafoglio”.
“Bene. Tenga pure,a posto così, arrivederci!”
“Grazie, arrivederci”.


Adesso tutta la stazione saprà identificarmi la prossima volta che mi presenterò in stazione. Grazie Trenitalia!

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